Generazione di fenomeni
Intonavano qualche anno fa gli Stadio “…generazione di fenomeni, tutti eroi…” tema quanto mai attuale. Avete presente quelle persone che, per compiere l’azione più semplice e basilare, interpretano il ruolo di chi ha scalato un monte impervio, a mani nude, di notte, mentre un coyote sotto di lui tentava di azzannarlo?
C’è da precisare che “il fenomeno” è una bestia innocua ai più, di norma fa del male solo a se stesso. Non appena cadrà nella sua stessa trappola basterà fargli appena notare l’ovvio. Metabolizzando l’accaduto sarà persino in grado di ravvedersi, fino almeno al successivo episodio in cui la presunzione vincerà sul buonsenso.
Piccoli fenomeni crescono. Alcuni si evolvono e vedendo atteggiamenti simili in altri esseri umani sono persino in grado di ravvedersi. Altri rimangono fenomeni a tempo indeterminato, in età adulta inventano anche storie verosimili quanto le famiglie della pubblicità di un prodotto a caso per la colazione, interpretando sempre ruoli da supereroe, “il bestione ve lo porto giù io!” cantava Max Pezzali nella canzone “Innamorare tanto”.
