Perfetti sconosciuti: nei cellulari ci abbiamo messo tutta la nostra vita

Perfetti sconosciuti: nei cellulari ci abbiamo messo tutta la nostra vita

Ho visto questo film un po’ in ritardo rispetto all’uscita nelle sale, me ne avevano parlato tutti molto bene pur sapendo che i film italiani che guardo sono molto di nicchia, principalmente perché trovo molto stupido la maggior parte di quel che viene prodotto. Perfetti sconosciutiQuesto film non mi ha fatto impazzire (nel finale ci sarebbe anche un’idea interessante, sviluppata, secondo me, malissimo) come mi avevano promesso, ma è riuscito a interessarmi e farmi riflettere, mi sembra già un buon risultato!

Il film tratta di segreti e bugie di una compagnia di amici over 40, molte coppie, alcuni con figli altri no, alcuni in carriera e altri no. I segreti e le bugie saranno resi pubblici condividendo i contenuti dei cellulari. Mettendo in vivavoce le chiamate e leggendo pubblicamente ogni messaggio proveniente da qualsiasi sistema di messaggistica. Ovviamente tutti questi input saranno destabilizzanti per ogni tipo di rapporto.

“Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta.”

Potrebbe anche essere vero, specie se l’interpretazione della “vita segreta” non riguarda avere un amante ma semplicemente non condividere con chiunque lo stesso genere di informazioni. Quindi il mio fidanzato sa qualcosa che per esempio non dico a mia mamma e una mia amica sa qualcosa che non sanno tutte le altre. E poi ci sono cose che neanche noi sappiamo di sapere di noi stessi, ma questa è un’altra storia.

“Nei cellulari noi ci abbiamo messo tutta la nostra vita.”

nei cellulari ci abbiamo messo tutta la nostra vita
Abbiamo le tessere dei negozi, l’app dell’internet banking, codici di antifurti, fotografie pubbliche e private, tutti i nostri contatti. Le vite sui social che aggiorniamo con una frequenza importante (provate a contarle, anche in un giorno qualsiasi in cui non aspettate nessuna risposta o comunicazione). Intendiamoci, io non ci trovo nulla di male, abbiamo raggruppato tutto in un unico oggetto che portiamo sempre con noi. L’importante è che non accada il contrario. Notifiche al minimo sindacale, se faccio una foto di un piatto che vorrei pubblicare, prima mangio e poi ci penso, se sono con gli amici considero gli amici e non il telefono (altrimenti sono uscita con le persone sbagliate). A me la tecnologia piace e non la condanno, al limite è il suo utilizzo a generare problemi, non lo strumento in sé.

Ma cosa succederebbe se facessimo lo stesso esperimento anche noi?
Non andrebbe bene. Per uno che non ha niente da nascondere ce ne sono nove che ce l’hanno. E onestamente per quanto il tema “amante” possa essere inquietante, di tutto il film, quel che mi ha più colpito, sono gli amici che non includono quello meno atletico nel gruppo del calcetto, chiamandolo solo quando manca loro un giocatore. Forse perché trovo che avere un amante sia il modo più cretino per vivere. Perché invece di avere una relazione se ne hanno due, per la reiterazione della violazione di qualcosa di esclusivo nella coppia e infine perché avere un’altra persona serve quanto nascondere la polvere sotto al tappeto. Ma gli amici? Da quelli mi sono sempre aspettata tanto, accumulando molte più delusioni che in amore ma non smettendo mai di riprovarci.

E allora scegliete voi se farlo questo esperimento o meno, oppure valutate semplicemente la vita che state conducendo e se ritenete di stare intrattenendo relazioni sconvenienti, troncatele. Siate sinceri a costo di perdere chi amate ma non tenete dentro bugie, non vivete nell’ombra, non rovinate quello che di bello avete per un brivido. Quel brivido cercatelo nella vita che avete già o se quella vita non vi piace, abbiate il coraggio di lasciarla andare.