Due chiacchiere con una quattordicenne

Due chiacchiere con una quattordicenne

Due chiacchiere con una quattordicenne

“Caro Cioè, mi piace uno che non mi guarda ma che forse guarda quella dell’altra classe, che cosa devo fare?”

Fossi la redattrice della posta di Cioè direi “sparati” così per rimanere gentile, ma tutti fighi quando la ragazzina con l’apparecchio non siete voi! Sono momenti. Scivolo, cado, mi sbuccio il ginocchio, non piango perché è da sfigati, e pian piano mi alzo, guardo fiera il ginocchio e torno a correre. Ci vuole solo tempo.

Però la piccola Cri bulletta di oggi, si è fatta due chiacchiere con la piccola piccola Cri con l’apparecchio. Per dirla tutta si è solo affacciata, si è accesa una sigaretta e ha messo subito in chiaro le cose con la ragazzina.

Primo, piantala di lamentarti, come se a te non fosse mai capitato di avere intorno qualcuno che non ti piacesse anche se sulla carta andava più che bene, quindi capita, anche a te, fattene una ragione.

Secondo, eleganza signorina, ancora non lo sai ma sarai piuttosto elegante in futuro, non scivolare, mento in alto, petto in fuori, accanto a te ci sarà solo chi saprà stare al passo, a quel qualcuno piacerai esattamente come sei.

Terzo, quella dell’altra classe non sei e non sarai mai tu, fattela amica se ti piace ma non cercare di diventare chi non sei, ti riuscirebbe malissimo. Ora so che non mi crederai, ma anche lei vorrebbe essere come te in qualcosa, potete migliorare in ciò che non vi piace di voi stesse, ma non fatelo mai per un uomo.

Quarto, piantala di guardare il telefono, i messaggi non giungono se lo osservi, così come l’acqua non bolle prima se guardi la pentola. Se vuoi scrivergli, scrivigli; se vuoi chiamarlo, chiamalo; se vuoi che sia lui a farlo, aspetta. Ma piantala di svegliarti ogni due ore per vedere se c’è un suo messaggio, sei patetica e hai le occhiaie da panda.

Quinto, ma cosa ti piace poi in questo qui? A me sembra normale, forse pure un filo sotto la soglia del normale, fatti questa domanda: vuoi un abbraccio o vuoi un suo abbraccio? Così per chiarire la priorità del momento!

Sono anche le cazzate da quattordicenni che ci tengono vivi, se di anni non ne annoveriamo più quattordici abbiamo la fortuna di aprire gli occhi e razionalizzare su ogni eventuale questione, da adolescenti non avevamo né la maturità né gli strumenti per farlo. Ci sono esseri complessi che popolano questo mondo, e per chi pensa troppo sarà sempre più difficile saltellare come se nulla fosse. Viviamo di momenti, d’istinti, qualche volta, quando possiamo, quando ci sarà il modo e l’occasione di farlo, quando il “con chi” sarà prioritario rispetto al “che cosa”.