Imparare a sognare
Nelle ultime ore la parola “sogno” mi si è palesata più volte, vi pare che il neurone zoppo poteva non costruirci su un bel post?!
Diceva qualcuno alla Disney “i sogni son desideri” ed è difficile smentirli, più o meno superficialmente, ad occhi aperti o chiusi, si sogna qualcosa che si desidera, o per lo meno che si pensa di desiderare. Ma c’è altro. Sognare è un’attività che aiuta a stare bene.
Si dice in giro che nulla sia impossibile, ma sappiamo benissimo che alcune cose sono estremamente improbabili, questo perché però dovrebbe vietarci di fare su il solito film con regia-sceneggiatura-fotografia-capo attrezzista-capo macchinista-ecc?!
Voglio dire, se davvero ci crediamo poco che una certa situazione possa raggiungere la riva della concretezza e ne siamo consapevoli, allora sognare in quale modo potrebbe nuocere a noi o agli altri?
Per sognare serve solo un po’ di tempo, quello delle paranoie serali o mattutine per esempio è perfetto, sotto al calduccio del piumone, sopra al nostro materasso in memory foam, con la testa poggiata sul cuscino con le federe in raso, ci possiamo lasciare andare a pensare a chi o a che cosa vorremmo. Per altro la realtà difficilmente eguaglia uno dei nostri capolavori in 16:9, ci sono in pista tutte le emozioni, le risposte e le domande che mai nessuno sarà in grado di porre con lo stesso tempismo e la medesima intensità.
Imparare a sognare per vivere meglio la realtà, sognare in modo sano qualcosa che quanto meno non è così a portata di mano, deporre maschere e scudi per godere di una sano momento onirico e per certi versi assolutamente reale.
Lavorate le vostre 4-6-8-12-millemila ore con i piedi per terra, fate del vostro meglio per supportare famiglia e amici, siate persone a modo, ma a una certa ora lasciate vagare la mente, sia mai che la carriera da regista qualcuno la intraprenda davvero!
