LA LEZIONE DEL GHEPARDO
Nel “mio” piccolo pezzetto d’Africa, le parole “pole pole” (piano piano) avevano il suono di un mantra, ripetute di continuo insieme con l’immancabile e gioioso “hakuna matata” (senza pensieri). L’elogio della lentezza si percepiva di continuo ed era talvolta, paradossalmente, piuttosto faticoso.
Lenti o veloci?
Il ghepardo arriva quasi a toccare i cento chilometri all’ora, ma non corre tutto il santo giorno a casaccio, corre quando ha un senso correre, quando deve fare qualcosa, nutrirsi, tornare a “casa”. Quando fa caldo sta sotto il suo bell’alberello con gli amici a cazzeggiare.
Ho pensato agli africani, agli europei, ai ghepardi, alla velocità e alla lentezza.
Da un viaggio si possono portare a casa tante cose, materiali e non. E come dall’Oriente ho portato semplicemente “pace”, dall’Africa voglio portare “lentezza”. La calma del tempo che scelgo di dedicare agli abbracci, a una passione, a uno sguardo, a un bacio, alle risate, a me stessa. Al benessere nella sua accezione più profonda.
cristinafelice.altervista.org