Le parole che non ti ho detto: seconda lettera
Mia amata Catherine,
dove sei? E perchè mi chiedo mentre siedo in una casa buia, cui hanno costretto a separaci?
Non conosco la risposta a queste domande, per quanto mi sforzi di comprendere. La ragione è semplice, ma la mia amante mi obbliga a scartarla e l’angoscia tormenta ogni ora della mia veglia. Senza di te, sono perduto. Non ho anima, sono un vagabondo senza casa, un uccello solitario che vola senza meta. Sono tutte queste cose e non sono nulla. Questa è la mia vita senza di te, tesoro mio vorrei con tutto il cuore che mi insegnassi a ricominciare a vivere.
Penso a te, ti sogno, ti evoco quando ho più bisogno di te. E’ tutto ciò che posso fare, ma non mi basta. Non sarà mai abbastanza, lo so, ma che altro mi resta? Se fossi qui, me lo diresti tu, ma anche questo mi è stato sottratto. Tu avevi sempre le parole adatte per alleviare il mio dolore, sapevi sempre come fare sentirmi bene.
E’ possibile che tu sappia come mi sento senza di te? In sogno mi fa piacere pensare di sì. Prima che ci incontrassimo, vagavo per la vita senza una direzione, senza una ragione. So che, per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparto a camminare, era un passo verso di te. Eravamo destinati ad incontrarci.
Ma ora, solo in questa casa, sono giunto alla convinzione che il destino può ferire una persona con la stessa forza con cui può benedirla, e mi ritrovo a domandarmi perchè, fra tutte le persone al mondo che avrei potuto amare, dovevo innamorarmi di una persona che mi sarebbe stata portata via.
Garrett