AVVENTURE

AVVENTURE

Il bello dei viaggi, dei viaggiatori, dei diari di viaggio è che ognuno può raccontare un’avventura diversa pur trovandosi nello stesso posto, alla stessa ora. Ogni individuo concentra il suo sguardo in una direzione e lo filtra in base ai propri occhi, al proprio cuore e alla propria sensibilità. Chissà quante altre cose stavano accadendo intorno a noi, nel momento esatto in cui gli elefanti erano a un passo dalla jeep.

Un ingorgo dell’ora di punta nella pianura del Serengeti: un paio di jeep e un numero, che non ho avuto né la curiosità né la prontezza di contare, di elefanti che semplicemente si erano attardati sulla pista, in fondo siamo noi gli ospiti e in effetti per noi si tratta di un regalo, sono così vicini che bisogna contenere la voglia di toccarli, così attaccati da rendere le nostre voci sempre più sottili.

E nel mezzo di concitazione ed emozione per i “piccoli” e grandi pronipoti dei mammut ormai posizionati in ogni direzione, una proboscide avvolge un arbusto, lo strappa dal terreno e lo porta delicatamente alla bocca con un gesto garbato e sinuoso. E riesco solo a pensare a quanta grazia ci sia nei momenti e luoghi più remoti, ma soprattutto da chi, animale o umano,  meno te l’aspetti.