BICCHIERI

BICCHIERI

Una volta, ospite a un pranzo, ruppi un bicchiere molto bello, e direi pure molto costoso, desolata per il danno provocato, mi scusai sentitamente. La padrona di casa si scusò a sua volta per l’imbarazzo creato. Quei bicchieri, effettivamente di pregio, non li tollerava più e stava cercando di portarli all’estinzione. In un primo istante pensai fosse un modo elegante per mettermi a mio agio, poi mi venne confermato l’intento.

Io per i bicchieri vado matta, ne ho davvero di ogni forma e per ogni occasione, più o meno costosi, tanti in cristallo, sempre sulla tavola. Perché non ha senso circondarsi di cose belle e non poterle poi utilizzare o condividere. A casa mia si rompono un milione di bicchieri. Ne ho rotti io, ne ha rotti la mia famiglia, ne hanno rotti i miei ospiti. La mia risposta è, e spero sarà sempre la stessa: sono bicchieri!

Il piacere di circondarsi di oggetti che ci facciano stare bene, fa parte del benessere in cui viviamo.

Il piacere di circondarci di persone che ci facciano stare bene, fa parte di quello in cui crediamo.

E in fondo un po’ di bicchieri rotti rappresentano una validissima occasione per acquistare dei bicchieri nuovi fiammanti, pronti ad essere riempiti, svuotati, macchiati di rossetto, condivisi, tenuti tra le mani, tra le dita, usati per gesticolare. Pronti a essere sollevati per brindare e per essere appoggiati e sentire il rumore di un altro bicchiere che risponde al tocco.

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