Se sentirsi in difetto fosse un superpotere, avrei un mantello svolazzante e una D scintillante ricamata sul petto. “Devi imparare a farti scivolare le cose addosso”. Mi dispiace addosso a me non scivola nulla, io sono fatta di paranoie e attrito. Hai presente quel rumore molesto e quel male fastidioso che sentivi da bambino quando era estate e provavi a usare lo scivolo con i pantaloni corti sotto al sole? Ecco io faccio quel rumore lì.
Ma poi c’è un corso, un master, o una scuola professionale? Una mattina decidi che non pensi più a tutto quello che ti accade e vivi con i paraocchi, isolato da tutto e da tutti, senza mettere in discussione nulla, partendo dal presupposto di aver ragione? Per poi arrivare dove?
Io ho bisogno di capire, analizzare, sviscerare, estrapolare, contestualizzare. Ne ho bisogno per migliorare. E allora facciamo che resto così, come le scarpe da running che hanno “grip”, con il mantello svolazzante e la D scintillante. Facciamo che però esiste l’eccezione. Quella rara persona con cui non esiste disagio o difetto, alla quale posso dire tutto, che può dirmi tutto, con cui avere un confronto lieve.
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