HO STACCATO UNA SCRITTA DAL MURO

HO STACCATO UNA SCRITTA DAL MURO

Ho staccato una scritta dal muro, l’ho comprata felice e avrei semplicemente dovuto attaccarla io. Una volta pensavo che “se vuoi che una cosa sia fatta come vuoi tu, puoi solo farla tu”. Ma in realtà non è vero. Ci sono rari e meravigliosi casi dove qualcuno comprende come tu vorresti che una cosa fosse realizzata e lo fa con il tuo stesso amore, qualche volta persino meglio di te.

Ma quella scritta non la attaccai io, qualcuno altro lo fece, con la poca cura degli adolescenti svogliati e degli adulti che non si prendono mai in carico nessuna responsabilità. Odio le cose fatte con poca cura, le persone poco delicate nelle loro azioni, odiavo quella scritta attaccata male con i bordi rialzati così come odio le “orecchie” in libri e quaderni.

L’ho tenuta per anni, temendo si scrostasse il muro, rimanesse la colla, che per recuperare un danno ne facessi uno più grande. E invece non è successo niente. Sul muro si legge ancora la scritta “Dream” ma non è spiacevole, è in un corsivo che ormai è fuori moda, un ricordo della me del passato, quella del futuro ha una scritta “Love” che ancora non sa dove mettere!
Ci metto del tempo ma mi disfo di tutto, blocco persone, elimino scritte e strappo cerotti.

Ho imparato a strappare i cerotti.

La colla sulla pelle, la garza che si appiccica alla ferita, c’è chi la stacca piano e chi con un colpo secco, ma la vera arte sta nel dare un colpo secco alle due parti aderenti alla pelle ed essere molto delicati a contatto con la ferita.

E sto guadagnando spazio.

Ho guadagnato un ripiano che è sempre stato mio, l’ho montato io, massimo 25 kg riportava la scritta sulle istruzioni. Ma in alcuni ripiani ci sono cose pesanti: sogni infranti, vecchie foto, oggetti mai usati. Non li lasci lì per affetto o per malinconia. Li lasci lì per non guardarci più dentro a quei sacchi, a quelle scatole, perché pesa anche guardarli.

Finché non pesano meno, finché non ti ricordi più perché hai della roba stipata e dell’altra spaparanzata.

E così la scomodi e fai spazio, sopra un ripiano e dentro la testa.

cristinafelice.altervista.org