La dura vita di chi a dormire presto non andrà mai


La dura vita di chi a dormire presto non andrà maiIMG-20160125-WA0002 Amici saggi che presto andate a dormire e presto vi svegliate, runner e affini che iniziate la giornata un’ora prima per praticare il vostro sport, loquaci esserini mattutini che prima che suoni la sveglia siete già pimpanti e in piedi, questo post non è per voi, vi stimo s’intende, ma siete già fichissimi così.IMG-20160125-WA0000 Questo post nasce per le persone come me, che si ripromettono in media una volta alla settimana di andare a dormire prima, di svuotare la lavastoviglie al mattino, di fare colazione con calma e rigorosamente dopo una serie di “ignora e posponi” della sveglia si alzano stancamente, si lavano, prelevano a caso oggetti atti a coprire il corpo in base alla stagione, e si fiondano fuori casa (senza aver svuotato la lavostiviglie, fatto colazione, fatto sport o quant’altro).
C’è anche quel momento catartico che fa perdere da 5 minuti a infinito, nei quali si vorrebbe chiamare al lavoro dicendo “pronto, jsdzsedlodfjk*, maleeeeeee” e girarsi spensierati dall’altra parte. Ma le nostre mamme ci hanno educato bene quindi se non siamo moribondi sul serio a lavorare ci andiamo, magari se non ci parlate fino alle 11 è meglio (così inizia anche il mio libro che trovate qui)!
Voi penserete che io abbia una soluzione, grazie ma mi sovrastimate!La dura vita di chi a letto presto non andrà mai In realtà da un paio di settimane sto sperimentando un metodo che credo sia stato brevettato dal KGB, la multisveglia. Metto due sveglie, una all’ora alla quale devo svegliarmi e l’altra prima. Con la prima sfogo tutti i miei istinti: lanciare il telefono, pigiare il tasto virtuale IGNORA e intanto mi complimento con me stessa per aver superato la notte. Dormo quei dieci minuti (la mia capacità di addormentarmi e riaddormentarmi è unica) e la sveglia mi disturba di nuovo, scatta il primo posponi, 10 minuti. Mi risveglio e inizio a pensare che prima o dopo dovrò alzarmi sul serio, quindi attivo la app mentale “checaxxomimetto” e sfoglio le foto dei vestiti puliti che insieme abbiano circa un senso. Mentre visualizzo con sguardo distratto le possibili combinazioni di vestiti apro anche l’app mentale “cosadevofareoggi” e correggo il tiro dell’outfit. Risuona la sveglia. Va beh non è neanche tardi, guardiamo che tempo fa (l’opzione “guarda fuori dalla finestra” non viene presa in considerazione dal mio primo smartphone), Facebook, Instagram, email. Ok ora è tardi! Mi lavo, mi vesto davvero ed esco da casa. La dura vita di chi a dormire presto non andrà mai Il secondo metodo è il sistema delle tre sveglie che vengono puntate due volte alla settimana quando devo lavarmi i capelli. Prima sveglia mi alzo, apro l’acqua della vasca da bagno, torno a dormire. Seconda sveglia (chiamata anche senonlasentoèunbelcasino) entro nella vasca da bagno piena d’acqua e di morbida schiuma. Luci spente, nanna. La terza sveglia mi suggerisce di darmi una mossa e lavarmi davvero i capelli (occhio a dove mettete il telefono, uno dei miei ha fatto un doppio carpiato con avvitamento).
Mi riprometto di andare a letto prima da sempre, non ce la faccio, se sono in giro mi diverto, se sono a casa con amici e/o fidanzato mi diverto, se sono a casa da sola cazzeggio, non c’è soluzione! E se poi decidessi di fare una vita morigerata chi vi scriverebbe questi post deliranti!?!
*bocca impastata e farfugliante che mette insieme le prime malattie che ci vengono in mente e dall’alta improbabilità di comparsa in una notte tipo lupus o piede equino.