L’IMMAGINE VINCENTE CHE LA GENTE PROVA A VENDERE DI SÉ

L’IMMAGINE VINCENTE CHE LA GENTE PROVA A VENDERE DI SÉ

È stata d’ispirazione per questo post, la canzone di J-AX e Bianca Atzei – Intro – che è uscita nel 2012, ma che io ho sentito solo la scorsa settimana, perché sono sbadata!

RICOMINCIARE DA MENO DI ZERO
E FINALMENTE SOLLEVARE IL VELO
E RACCONTARMI VERAMENTE
NON L’IMMAGINE VINCENTE
CHE LA GENTE PROVA A VENDERE DI SÉ

Ragazze e ragazzi degli anni ’90, cresciuti a Beverly Hills con Dylan, Kelly, Brandon e Brenda e qualche anno dopo a New York City con Chuck, Serena, Dan e Blair. Figli del mito americano, divisi tra East e West Coast in base alle preferenze climatiche e all’amletica battaglia tra loft con biliardo e idromassaggio e villa con depandance e piscina. Tutti in limousine per i balli studenteschi, tutte con un fiore da polso pronte per la foto di rito, tutti re e reginette, cheerleader e quarterback. Noi con le vite patinate e le immagini vincenti abbiamo foderato le pareti della nostra memoria. Una sera alla settimana andavamo a vivere altrove, la mattina dopo tornavamo ai nostri licei e appartamenti, alle nostre feste rudimentali e agli abiti poco regali.

Avanti veloce di qualche anno, Instagram, personaggi più o meno noti che in ogni istante mostrano una vita da copertina. Improvvisamente quel precisino di Topolino vince su quello sbadato di Paperino, si capovolgono i principi dell’empatia. La First Class è la nuova Business, l’Economy la vecchia terza classe di cui cantava De Gregori. Lo sfumato leonardesco ha trovato nelle palpebre la sua nuova tela.

Non sono contro i sogni, ma mi piace mischiarli con la vita vera, che forse non è facile ma è quella che ci fa battere il cuore, sentire freddo o calore, percepire il bene e il male.

Ci sono giorni da trucco sbavato, capelli arruffati, colorito spento. Giorni da traffico intenso. Giorni in cui far quadrare i conti, in coda, in attesa, in ritardo. Giorni d’ansia e preoccupazione, giorni di liti e magone, giorni che era meglio restare a letto. Ma saranno giorni misti, con una sfiga e un tocco di luce. E per ogni giorno nero veramente, ne arriverà prima o dopo uno in cui non andrà male niente.

Veri. Lontani dai riflettori. Tra le braccia di persone che ci considerano speciali.

cristinafelice.altervista.org