My birthday 2k17: il viaggio

My birthday 2k17: il viaggio

Prima che partissi, un grande amante di Berlino mi disse: “andrai dove la storia è accaduta, ci camminerai dentro”. Vero, verissimo. Ho sentito il peso di quel muro e percepito ogni singolo messaggio di pace su di esso iscritto. Ho percepito il respiro farsi pesante man mano che le stele del memoriale dell’olocausto si elevavano. Ho provato a immaginare come si potesse vivere da una parte e dall’altra del muro, nascondersi nei bagagliai delle macchine per superare i check-point. Vivere. Morire. Sopravvivere.

E poi. Vento costante, giovani, arte, pioggia e schiarite, arte, momenti di cielo azzurrissimo, uomini decisamente attraenti, arte. Camminate nel fango di notte, salti in diagonale, drink a notte fonda e peluches appesi al soffitto, pranzi rilassati e corse all’aeroporto, snack dalle macchinette della metro, soprabiti divertentissimi, Google Maps piroettante in costante esecuzione. Vino nella terra della birra, veg nella patria dei non veg, musica ovunque, spesso molto, molto bella, i più variegati auguri di buon compleanno.

E ancora. I mille assurdi odori di Alexanderplatz, il tramonto sulla Porta di Brandeburgo, il museo Urban Nation e la Bülowstraße a Schöneberg per raggiungerlo, il ponte Oberbaumbrücke e la East Side Gallery, passeggiare accanto alla Sprea verso l’isola dei musei, il duomo e la chiesa bombardata, i nuovi edifici e le luci della notte, le pochissime ore di sonno e il momento esatto in cui toccavamo il letto. Tutto quello che è stato fotografato e quel che abbiamo solo osservato, la compagnia, l’amicizia, le cazzate e i pensieri profondi.

Abbiamo fatto tanta strada.