SE NON LO SAI TE LO RACCONTO

SE NON LO SAI TE LO RACCONTO

Pensavo che esauriti gli esami universitari, salvo qualche nuovo corso, brevetto o master, il tempo delle interrogazioni (o degli interrogatori, a seconda della materia e del docente) fosse terminato, invece no.

Mi sono trovata a cena con un improbabile pretendente, con cui non avevo praticamente nulla in comune, che per rendersi più interessante, tentava di ostentare sicurezza e dispensare conoscenza.

La sicurezza ostentata somigliava molto alla strafottenza, caratteristica notoriamente osannata dalle folle.

La conoscenza dispensata assumeva la forma di un pressante test: Lo sai? Lo sai? Lo sai? Come non lo sai?

Inutile dire che il pretendente è stato velocemente archiviato. Ma mi ha fatto pensare a quante persone, invece di condividere quello che sanno, amano far notare agli altri le loro lacune.

Spesso, se siamo abbastanza umili ed educati, quando non padroneggiamo un argomento in dettaglio preferiamo dichiararci ignari piuttosto che consapevoli. Inoltre ci sono temi e campi ai quali non siamo semplicemente interessati o non ci è mai capitato di approfondire.

Nel nostro percorso accademico, presentandoci volontariamente davanti a un docente, per sostenere un esame del nostro piano di studi, non sapere, era una nostra oggettiva responsabilità. Lo sapevamo perfettamente anche quando andavamo a “provare” gli esami più noiosi, sperando in una congiunzione astrale degna di un primo in classifica di Paolo Fox.

Ma questa è la vita vera, quella in cui saranno sempre più le cose ignote di quelle note. Dove lo scambio di informazioni è un reciproco arricchimento, nella misura in cui si condivide e non si impartiscono lezioni. Perché i professorini del cazzo già non li sopportavamo a 15 anni, figuriamoci a 40!

Se non lo sai te lo racconto” è un modo diverso di dire a qualcuno che ci teniamo a farlo partecipe di una nostra passione.

❤ cristinafelice.altervista.org ❤