SE POTESSIMO BIGIARE DA GRANDI

SE POTESSIMO BIGIARE DA GRANDI

Era un giorno di primavera di decisamente troppi anni fa, la mia compagna di banco e io chiamammo vicendevolmente la scuola spacciandoci ognuna per la mamma dell’altra, per avvisare che, a causa di un malessere, non ci saremmo presentate a scuola. Era la quarta o la quinta liceo e partimmo per Milano con la macchina di una terza amica, una grande e adrenalinica avventura, un giorno da leoni di cui ricordo ancora Alanis Morissette in sottofondo e i nostri volti che prendevano colore sugli specchietti di cortesia di una Lancia Y Elefantino grigio chiaro metallizzato.

A Torino si dice “tagliare” e ogni tanto sarebbe bello farlo da tutto, scappare da quello che dobbiamo fare, cercare un complice e dedicarsi a un misfatto. Sopraffatti dai doveri, specie dopo tanti mesi senza soste, se non weekend colmi di commissioni e altri piccoli obblighi, sarebbe bello poter evadere verso un luogo che ci faccia stare bene, sarebbe bello essere capaci di spegnere i pensieri e godersi ore dolci, serene e leggere, sarebbe bello avere il giusto complice, con lo stesso tempismo e le stese intenzioni.

E allora, tra le tante cose che ci promettiamo, vorrei aggiungere anche questo, vorrei un giorno poter prendere dieci ore consecutive in cui io non debba occuparmi e preoccuparmi di niente e di nessuno, ore in compagnia, da ricordare, in cui vivere un’altra avventura. Scappare o chiudersi in casa a seconda della stagione, dormire o stare svegli, leggere un libro su un prato o provare l’emozione di un film al cinema nel primo pomeriggio, sfornare biscotti o abbracciarsi per ore.

Sarebbe bello fare da grandi qualcosa che facevamo da ragazzi, sarebbe bello assaggiare il gelato al puffo e alla viola e scrivere con la penna dai mille colori.

❤cristinafelice.altervista.org❤

2 Risposte a “SE POTESSIMO BIGIARE DA GRANDI”

  1. se dovessi rimanere in casa, in una parte delle 19 ore “tagliate“ alla vita comune, dedica 10 minuti a leggere questa poesia: Fornire un ricordo a un bambino. Rovesciarlo nello spazio vuoto, riempire fino all orlo di parole. Sostituire gli odori; travolgere i suoni, le mani, i colori. Mettere il tappo riavvitare molto stretto. Per qualche anno può bastare.

    1. Leggo e rileggo e mi sembra una ricetta, di quelle che cucini quando fuori fa freddo, per qualcuno che ami davvero. Grazie Andre

I commenti sono chiusi.