UN PO’ DI COSE CHE NON SOPPORTO
Non sopporto la frutta invernale. La frutta dovrebbe essere buona come i lamponi o l’anguria e non sabbiosa come le pere o insignificante come le mele.
Non mi piace chi promette e non mantiene. Ambra lo aveva palesato in tempi remoti che non fosse cosa da fare, specie se lo fa a qualcuno a cui voglio bene.
Non sopporto chi non fa di tutto per preservare le persone che ama da ogni male. Pur consapevole non sia possibile, mi piace questa lotta impari e donchisciottesca.
Non mi piace chi illude le persone e uccide talmente la loro autostima da trasformarle da sane di mente a dure e prevenute.
Non mi piacciono i capelli annodati. Ma li amo mentre si muovono seguendo il vento, evidentemente amo le contraddizioni.
Non mi piacciono i profumi dolci e i segni dell’abbronzatura sulle spalle.
Non mi piacciono le carote cotte ma neanche crude se tagliate a julienne.
Mi piace da morire il nero ma ogni tanto spiazzo la vita e mi vesto tutta colorata. Per più giorni di fila anche, specie se non ne ho alcuna ragione.
Non sopporto la sveglia. Pospongo, che per altro è un termine davvero terrificante, all’infinito, prima di alzarmi e iniziare a correre, il mio mattino più che l’oro in bocca ha il coltello tra i denti, il lunedì pure una katana.
Non sopporto chi aspetta, chi non agisce, chi si aspetta sempre qualcosa. Ma amo chi è capace di compiere gesti inattesi e stupirmi con un invito.
Non sopporto chi non si preoccupa per gli altri, chi non ha cuore, sensibilità, chi non pensa e ragiona prima di parlare, chi ripete parole sentite da altri, solo per essere popolare, solo per cavalcare l’onda.
Ma mi piace chi fa surf, anzi prima o poi vorrei provare a farlo anch’io, contando il mio spiccato equilibrio avviso e saluto prima, per sicurezza.
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