BARIAMO DA TUTTA LA VITA

BARIAMO DA TUTTA LA VITA

“Pari!”

“Dispari!”

“Bim, bum, bam!”

“Ho vinto io!”

“Facciamo alle terze!”

“Ho vinto io!”

“Facciamo la bella!”

Facciamo che perdere non piace a nessuno.

Sasso, carta, forbice, che poi si dice forbici, ma non nel gioco. Ore a pensare a chi fosse il più forte, forbice taglia carta, carta impacchetta sasso, sasso distrugge forbice. Stai a vedere che se c’è qualcosa di equo nel mondo è questo. Giocavamo a tris, ci mettevamo più tempo a decidere chi usasse la ICS e chi il pallino, il gioco in fondo era un po’ cretino! C’è sempre stato chi pensava di aver capito tutto, chi sapeva le mosse combo in Tekken 3 e chi avrebbe sbancato il casinò, peccato fosse così lontano!

Bariamo da tutta la vita perché vogliamo vincere, ma ogni giocatore gioca per perdere. E allora abbiamo imparato ad aspettarci il peggio, soltanto per dire che sapevamo già come sarebbe finita, fingendo di non poter essere più toccati dalla delusione, abbiamo imparato a dolcificare i sorrisi amari, ma senza aspartame che fa male, detto con la sigaretta accesa e un bicchiere di vino in mano.

Bariamo su ciò che proviamo, una cosa sincera non la diciamo da anni, perché gli occhi delle persone sono taglienti, perché un no ancora non lo gestiamo. E allora non ci importa mai niente di niente e mai niente di nessuno, e se ci penso che almeno una volta ci siamo trovati in stanze vicine ad aspettare il coraggio che non voleva arrivare. Aspetto sei minuti ho detto l’ultima volta, cinque per lasciarlo decidere e uno per arrivare, ne sono passati venti e potevo ancora aspettare.

Abbiamo mascara che non colano e rossetti a prova di bacio, abbiamo un guscio morbido da accarezzare le poche volte che lasciamo qualcuno avvicinare. Ma abbiamo un ripieno molle e organizzato a casaccio, speriamo arrivi un giorno a ripararci un abbraccio.

cristinafelice.altervista.org