LA PROVA COSTUME

LA PROVA COSTUME

Eccomi qui. Sono io. Sono Cristina, sono nata a Torino il 6 ottobre del 1977. Amo viaggiare, fotografare, scrivere, e sulla prova costume ho da dire alcune cose. Sono andata in piscina per anni, prova costume da una a quattro volte la settimana. Per superare la prova costume basta acquistare un costume, possibilmente della propria taglia e indossarlo, facevamo tutti così e funzionava in maniera efficiente. Per andare al mare è tutto più o meno simile, i costumi sono più carini, colorati, modaioli, rispetto al classico olimpionico (che nessun vieta di mettere anche in spiaggia), ma la filosofia è la medesima. Eppure no. C’è gente che non va in spiaggia o in piscina o al lago perché si vergogna, perché non appartiene a uno standard che si è autoimposto o che qualcun altro ha deciso essere giusto. Io avevo capito che la cosa figa degli esseri umani fosse che siamo tutti diversi, dentro, fuori e tutto intorno. Ma evidentemente non in costume. Vedo persone razziste, omofobe, ignoranti, saccenti, sgarbate e davvero dovrei preoccuparmi di non essere adatta, o che qualcuno ritenga io non sia adatta, o erigermi a giudicare qualcuno inadatto a indossare un costume da bagno? Provate a dire “io mi piaccio così come sono”, non mi accetto eh, mi piaccio proprio. Provate a dire qual è una, anche solo una cosa che vi piace di voi, e partite da quella per costruire l’autostima e usate le altre per sviluppare l’ironia. Io non rinuncio al mare, alla barca, alla montagna, al costume. Non posso e non voglio piacere a tutti, voglio piacere a me, per come sono io, dentro e fuori ma con la consapevolezza che nulla è statico. Io non sono la ragazzina di 20anni, non ho più lo stesso aspetto e non ho più le stesse idee. E sarà così anche domani. E ci saranno persone a cui piacerò lo stesso e altre a cui no. Cercherò di piacermi ancora, di amare la bellezza che porta il tempo che passa e di trovare sempre un buon motivo per indossare un costume.

cristinafelice.altervista.org