L’UNICO MOMENTO CHE PUOI VIVERE
Se anche tu hai avuto di recente problemi corposi, degni di questo appellativo, saprai che – in certi momenti della vita – concentrarsi è un’impresa. Per quanto tu ci provi, pian piano o veloce veloce, il pensiero si sposta sempre verso la medesima direzione, oggetto, preoccupazione, persona.
E a poco servono le pratiche sapientemente apprese.
Nel “qui e ora” ci puoi stare quando il “di là e dopo” è un luogo senza troppi sbatti. Quando invece gli sbatti diventano giganteschi hai questo picchio che picchia dentro la testa alla ricerca di soluzioni, idee per uscirne, bacchette magiche, medici, santoni, vincite milionarie, in base al problema.
L’unico momento che puoi vivere è quello presente.
Lo dicono i guru, i motivatori, i life coach come se ti stessero svelando il grande segreto della vita, grazie tizi*, meno male che mi hai indicato la via verso la luce, proprio non ci avevo pensato. In effetti a me non farebbe piacere vivermi la mia vitaccia scialla, essendo sempre l’anima della festa.
Mi disp, non ho frasi da Gomorra, Mare fuori & Co.
Ma a Napoli – città che mi fa sempre una paura bestiale, sarà il traffico, la sparatoria a 500 metri dal mio hotel (di cui ho solo letto), gli elicotteri incessanti per più di 2 ore il sabato mattina al risveglio – per alcuni frangenti sono riuscita a rimanerci in quel “qui e ora”, ed è stato riposante.
Già perché la sensazione mancante è la tregua.
Per la mente, i pensieri. È stato come quando sei stanc* e finalmente arriva l’ora di fare la doccia e toccare il letto. Ma con un dettaglio in più: sul momento non l’ho percepito. Ci sono arrivata dopo, è quando i pensieri si sono risvegliati che ho capito che per un po’ avevano fatto una siesta.
💕 cristinafelice.altervista.org 💕
