O TI SALVI

O TI SALVI

O TI SALVI

Uno dei molti argomenti che negli ultimi mesi mi è capitato di sviscerare in più occasioni e con attori e parti differenti, è stato quel pacchetto di responsabilità che attribuiamo alle nostre famiglie d’origine.

Salvo casi di competenza della magistratura io penso che i genitori provino a fare sempre ciò che – per loro- è il bene dei figli. Lo fanno con gli strumenti che hanno a disposizione, con evidenti limiti, non solo culturali, ma se qualche anno ce l’avete, comprenderete che i genitori dei vostri genitori hanno sfiorato la guerra, quindi magari non sono state le persone più affettuose e dolci del mondo.

I nostri sono genitori della terra di mezzo. Hanno problemi con il loro passato con cui hanno molto irrisolto. Ma sono incapaci di farsi aiutare e problemi con i loro figli, noi, che abbiamo fatto un salto in lungo.

La nostra è la prima generazione di persone che massivamente si è posta milioni di domande, e che, per prima è andata alla ricerca della felicità. Argomento che i nostri genitori fanno davvero fatica a capire, non perché siano limitati, ma perché loro avevano altre incombenze e priorità, altre urgenze azzarderei. E penso sia grazie a un po’ di robe sbrogliate da loro che noi abbiamo potuto cambiare domande.

Dicono che gli stolti siano i più felici in questo mondo, in realtà è una credenza che assimila lo sciocco al basico, all’animale. La sua apparente felicità escluderebbe l’uso dell’intelletto, capacita unicamente umana.

Io non so se siamo più o meno felici di un tempo, ma so che abbiamo imparato una lezione. Arriva un momento in cui capisci che crescere al netto dei limiti dei genitori che ti sono capitati, è il peso stesso della vita. A quel punto, o resti figlio e continui ad aspettare che ti diano quello che non hanno, o ti salvi e vai a prenderti da sol* ciò che ti serve. Se poi te ne avanza, gliene dai anche un po’. Stefania Andreoli

💕 cristinafelice.altervista.org 💕

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