STANCHEZZA

STANCHEZZA

Sembra che ultimamente la risposta più gettonata alla domanda “come stai?” sia “stanco/a”. Eppure non ci svegliamo la mattina scalando l’Annapurna o affrontando tre chilometri di corsa per andare al ruscello a prendere l’acqua. Ci svegliamo stanchi, dopo quattro o dieci ore di sonno E allora forse non soffriamo di stanchezza da affaticamento ma da isolamento.

Abbiamo utilizzato interi rotoli di nastro per non prendere la scossa, ci siamo avvolti, ingessati e ora siamo rigidi e impermeabilizzati. Per non consentire a quel che c’è fuori di farci del male, non abbiamo lasciato entrare neanche tanto bene. Per paura di cadere, siamo rimasti fermi immobili ad aspettare. Finché non ci siamo resi conto che stanca molto più attendere che avanzare.

Né promossi, né bocciati. Rimandati a settembre.

Con un debito da riparare.

Una persona da cui tornare.

Nastro da imparare a staccare.

Pelle ambrata da accarezzare.

Vita da ricominciare.

cristinafelice.altervista.org