SUL MOMENTO E SULLA DISTANZA

SUL MOMENTO E SULLA DISTANZA

SUL MOMENTO E SULLA DISTANZA

“Questo sarà un problema del me del futuro”, disse una sera un mio amico ignorando palesemente qualcosa che andava tenuto in considerazione in vista di un domani letterale.

Come se fossero due entità distinte.

Pensare o non pensare alle conseguenze delle proprie azioni? Tra i quesiti posti ultimamente, questo mi pare uno dei più interessanti da dirimere, sperimentando le opzioni disponibili.

Il lato oscuro del vivere “qui e ora”.

Facile quando si parla da guru dell’unico tempo “abitabile”. Meno semplice pensare che una scelta fatta oggi influirà sul domani, che si tratti di una decisione sostanziale o marginale.

E se fosse un modo per riconnetterti?

Partendo da due entità distinte, il futuro che subisce le scelte del presente, che dal suo punto di vista sono quelle del passato. Tornando a pensare a se stess* come l’intero, il tondo, il tutto.

Un colpo al cerchio e uno alla botte.

Per una volta con una connotazione positiva, non opportunistica. Assecondando il presente, la gioia del momento, l’entusiasmo di qualcosa che ti rapisce e diverte, ma con uno sguardo aperto.

Ai piani, agli impegni, agli effetti.

Con l’obiettivo di stare bene il più a lungo possibile. Sì oggi, ma magari pure domani. Con le giuste ore passate a divertirti ma anche con l’adeguata lucidità per affrontare i doveri, le incombenze.

Ogni lasciata è persa. Pensi sia vero?

Nell’ottica di sperimentare, ogni tanto puoi provare a “lasciare” per vedere se l’entusiasmo permane un po’ più in là del presente. Se era solo un impulso o se esiste un interesse più autentico e radicato.

Da tutte le parti in causa, anche la tua.

Insomma, dopo essersi ricongiunt* con sé, si può sperimentare l’altr*. Capire se la direzione e le intenzioni sono affini, collimano. E se, a conti fatti, ne vale la pena. Sul momento e sulla distanza.

💕 cristinafelice.altervista.org 💕