SILENZIO E RUMORE

Da quando nella mia testa ci sono pensieri non proprio sereni, non riesco a dormire senza la TV accesa. Ma attenzione, in sottofondo possono esserci solo serie TV in cui non dicono / fanno / fanno accadere nulla che possa turbarmi. Praticamente da due mesi dormo con “Una mamma per amica”, “Ugly Betty” o “The big bang theory”. Se per caso nella playlist c’è qualcosa di diverso mi sveglio. Ho pensato anche di acquistare uno di quegli aggeggi con l’aspetto da orologio ma l’indole più invadente. Quelli che ti dicono se ti muovi abbastanza, se i battiti vanno bene, se il tuo sonno è ristoratore. Ho risparmiato un centinaio d’Euro rispondendo “no” a tutte e tre le domande.

Chi trascorre le giornate a parlare con la gente, che sia dal vivo o al telefono, ha bisogno di un momento detox nella propria giornata. Questi attimi, vengono in genere rappresentati dai media con musica new age e immagini di spiagge all’alba o al tramonto, sia mai che possano sudare anche i pensieri. In realtà spente le persone intorno si accendono le persone dentro. Principalmente in due modi. Il primo è lasciare che la mente vaghi e porti i pensieri dove crede, condizionata da uno stimolo esterno, da un colore, un volto, un profumo. Poi c’è la direzione che vogliamo che prendano i nostri pensieri. Ricordando momenti trascorsi o immaginando come sarebbero potuti essere.

Ed è così che nel tragitto verso casa, nel corso dell’estirpazione delle erbacce dal giardino, o della rielaborazione di quella ricetta, non si resta né soli né in silenzio. Ci sono scambi d’idee, anche piuttosto animati. Battute, alcune che non si sono davvero capite o forse non facevano soltanto ridere. Scambi di sguardi reali con conseguenti conversazioni immaginarie, molto brillanti per altro. Baci e abbracci che vedono lo stomaco rispondere maggiormente al ricordo che nel momento in cui era concretamente presente. Parole da interpretare solo per non prendersi il disturbo di chiedere cosa significhino. E un milione di desideri che si spera che, pensandoli forte, diventino realtà.

cristinafelice.altervista.org